Gli inizi
Il gruppo fu fondato dal bassista Steve Harris già nei Gypsy’s Kiss e negli Smiler.Unico componente stabile degli Iron insieme a Dave Murray, Harris voleva in origine diventare calciatore professionista, ma la passione per la musica lo portò a suonare il basso (anche se inizialmente avrebbe preferito la batteria, strumento che dovette scartare per mancanza di spazio a casa sua). Grazie a questa decisione, si lasciò alle spalle il calcio e cominciò a suonare prima nei Gypsy's Kiss, poi negli Smiler. Quindi diede vita agli Iron Maiden con Dave Murray alle chitarre, Paul Di'Anno alla voce. Unico componente stabile degli Iron insieme a Dave Murray Harris voleva in origine diventare calciatore professionista, ma la passione per la musica lo portò a suonare il basso (anche se inizialmente avrebbe preferito la batteria, strumento che dovette scartare per mancanza di spazio a casa sua).Grazie a questa decisione, si lasciò alle spalle il calcio e cominciò a suonare prima nei Gypsy's Kiss, poi negli Smiler. Quindi diede vita agli Iron Maiden con Dave Murray alle chitarre, Paul Di'Anno Dennis Stratton alle chitarre e Clive Burr alla batteria. Con molta esperienza soprattutto nel settore live, dove creavano da soli degli effetti speciali fatti in casa (come ad esempio, ai loro concerti al Marquee di Londra, Edward the Head, da cui prenderanno spunto per la mascotte Eddie), i Maiden che già avevano il materiale dell'EP The Soundhouse Tapes, per l'album omonimo Iron Maiden (1980), da subito di successo.
Si ritrovarono poi in tour, entusiasmando e creando dietro di loro una folta scia di fans in delirio ad ogni loro esibizione; durante il British Steel Tour furono gruppo spalla dei Judas Priest, ottenendo così un'esposizione molto vasta ad un pubblico di fans dell'heavy metal. Inoltre, nel resto dell'Europa fecero da supporto ai Kiss (suonando per la prima volta in Italia, a Milano e Genova). Tornati dal tour, iniziarono i lavori per il secondo album Killers (1981), che segna una notevole maturazione nella tecnica e nella produzione, questa affidata a Martin Birch: grazie a lui si ebbe un miglioramento nelle registrazioni studio. Nella band entrò anche Adrian Smith, amico d'infanzia di Dave Murray e già chitarrista del gruppo dagli albori; così uscì un nuovo album ed iniziò un nuovo tour mondiale, in cui furono headliner in Europa e Giappone, e opening act negli Stati Uniti. Per Killers furono scritte solo la title track e Murders In the Rue Morgue, dato che come per Iron Maiden, le canzoni furono composte negli anni precedenti.
In quel periodo, però, la voce di Paul Di'Anno subiva gravi danni (oggi permanenti, per quanto egli porti tuttora in tour con una sua band le composizioni maideniane di allora) dati dal grande abuso di alcol, fumo e altre droghe, rischiando di rovinare l'intero tour, cosa che fece con le ultime date, quando il gruppo si trovò costretto a rimandare le ultime tappe. Già da un pò, erano comunque al lavoro per trovare un altro vocalist; nel 1981, al Reading Festival, una band di nome Samson (la stessa che partecipò alla NWOBHM) riscossero successo di pubblico grazie anche al vocalist Bruce Dickinson (o Bruce Bruce o Air Raid Siren, quest'ultimo dato al college, quando all'età di 18 anni, durante una performance, incrinò una sfera di vetro che faceva da lampadario con un acuto alquanto incisivo - benché questo non sia mai stato provato: infatti difficilmente soprani (donna) riescono ad incrinare in condizioni molto particolari cristalli di bicchieri molto sottili; risulta improbabile quindi l'affermazione, benché abbia contribuito a rendere illustre il personaggio) che da showman quale era, con la sua voce venne subito proclamato come nuovo vocalist della Vergine di Ferro.
La separazione dal gruppo di Paul e, in seguito, di Clive, fu dettata dalla stanchezza di essere in tour quasi sempre: il contratto per tre album strappato da esordienti alla EMI, e i risultati che in poco tempo proiettarono gli Iron ai primi posti delle classifiche di vendita in Inghilterra, incitarono il manager Rod Smallwood a impegnarsi per una serie lunghissima di concerti. Per Dennis Stratton, che contende gli assoli e i riff di Dave sul primo album, si trattò invece di divergenza musicale, vista la pesantezza del metallo in questione. In una recente intervista, Dennis, Paul e Clive hanno rievocato quelle esperienze, ammettendo di non aver rimorsi.
Nel 1982 uscì così l'album di intermezzo tra i primi due e gli altri, con un sound nuovo, arricchito, e ancor più vario con le capacità vocali di Bruce, The Number of the Beast, a tutt'oggi ritenuto tra i più importanti del metal e del rock in generale. La recitazione di un versetto dall'Apocalisse all'inizio della title track, e la ripetizione di "six-six-six" nel ritornello, si chiarifica nelle interviste che Steve e Bruce rilasciano ai giornalisti: il loro non è satanismo ma, a discernere anche dall'analisi di tutto il testo, la canzone e' stata ispirata da un film e da un sogno fatto da Steve, scosso e ipnotizzato da una visione notturna. Più in generale, borchie, jeans, chioma fluente sono i caratteri dei giovani dei suburbi, che inseguono libertà nell'esprimersi senza rientrare nelle etichette. Il numero della bestia (che non è calcolabile) è un'allegoria del lato oscuro della natura umana. Nei live poi, la presenza mostruosa di Eddie (lo zombie che fa da mascotte) affratella gruppo e fans.
Lo stile graffiante del disco ha aperture melodico-epiche nelle canzoni Hallowed Be Thy Name, con un testo che racconta degli ultimi momenti di un condannato a morte, e 22, Acacia Avenue, quest'ultima una canzone che riprende il motivo di Charlotte the Harlot del primo disco: The Prisoner trae spunto da una serie televisiva inglese e, prima dell'inizio della musica, una voce risponde così ad un appello marziale: "non sono un numero, sono un uomo libero!".
Il nuovo tour mondiale, il The Beast On the Road, lo sostennero quasi totalmente da headliners (tranne negli Stati Uniti, dove fanno da supporto a Rainbow, Ozzy Osbourne e 38 Special), con gruppi spalla importanti; anche grazie a Dickinson e Smallwood (che hanno inoltre contribuito alla stabilità del gruppo), il gruppo riuscì a divenire ancora più dinamico e scatenato, con esibizioni teatrali molto più apprezzate che in precedenza.
Lo stile dei Maiden si stava forgiando, e il gruppo si addentrava sempre più in tematiche più mature, dalla religione alla cultura, dalla storia a tutto ciò che può essere composto.
Primi successi
La band si prese un periodo di riposo dal tour alle Bahamas, luogo di registrazione del seguente album Piece of Mind, che vide l'entrata in scena di Nicko McBrain, batterista dei Trust, dopo la defezione di Clive Burr. Un aneddoto su di lui fa comprendere la serietà dei Maiden: un giorno Nicko arrivò prima di un concerto un po' ubriaco, e quasi rischiò il licenziamento dal gruppo. Infatti Steve Harris ci tiene al fatto che i ragazzi non assumano alcool o altro in gran quantità. Grazie alla laurea in storia di Dickinson, le canzoni divennero più impegnate ed introspettive, come in Revelations, ove per esigenze di esecuzione live, Bruce arpeggia una chitarra nella parte lenta.
L'episodio musicato in The Trooper è la battaglia di Balaclava, con l'inutile sacrificio di Cardigan alla guerra di Crimea nel corso del 1854, ma il riferimento alla cavalleria si vede di più dal videoclip, che dalla copertina del singolo raffigurante Eddie come un fante, musicalmente contiene un magnifico intreccio tra Dave e Adrian nell'assolo centrale. Si aggiunse così ulteriore velocità,originalità e nuova impostazione tecnica, per questo album, con stile progressive. Furono poi nuovamente in tour con il World Piece Tour, riguadagnando altri consensi e spettatori.
Alle Bahamas registrarono anche il quinto album Powerslave, dalle tinte orientaleggianti. Ci fu ancora una volta cambio di stile, suono più aggressivo, pesante e ancora più veloce, ma comunque progressive e diverso dai precedenti. La lunghissima suite The Rime Of the Ancient Mariner (La Ballata del vecchio marinaio) è una riuscita parafrasi del poema di Samuel Taylor Coleridge, il bardo romantico che traeva la sua ispirazione dall'intensa amicizia con i "poeti dei laghi", e da uno sconfinato amore per la natura. The Duellists è una canzone che descrive un duello, ed è ispirata dalla passione di Bruce per la scherma. Aces High ha un testo patriottico, e rievoca la battaglia sui cieli che durante il 1941 infuriò tra la Royal Air Force inglese e la Luftwaffe tedesca: in apertura dei concerti di quel periodo, si poteva ascoltare la registrazione dell'arringa radiofonica di Winston Churchill, che esortava a non cedere: "We will never surrender!"; Two Minutes To Midnight è invece nel testo polemicamente contro l'uso di ordigni nucleari, facendo riferimento alla guerra fredda e ai paesi che, dopo quest'ultima, cercavano di accaparrarsi le armi nucleari svendute dalle superpotenze (tra cui Cina e Russia).
Il World Slavery Tour (questo è il nome deciso per il tour mondiale) fu uno dei più lunghi mai fatti, di 11 mesi per più di 300 concerti. In più vi furono le partecipazioni a Rock in Rio da headliners (dove riunirono più di 300.000 fans in delirio) e alla Long Beach Arena, dove fu registrato Live After Death (1985).
Poi il gruppo volle prendersi un periodo di riposo, e dedicarsi alle rispettive famiglie. Nel 1986 incisero il primo di due concept album, più sperimentali. Con Somewhere in Time, i Maiden introdussero per la prima volta i sintetizzatori alle chitarre ed al basso, per un sound diverso ma sempre duro, mai abbandonando però quel progressive che si insidiò con Pieces of Mind. Questo nuovo disco tratta di temi futuristici, o che comunque spaziano nel tempo, come in Alexander the Great, dove si narra la storia del grande imperatore macedone, l'unico a non perdere mai alcuna battaglia (tranne con la morte). Nell'artwork di copertina ci sono una moltitudine di riferimenti al passato e al presente del gruppo: si trova l'insegna del Ruskin Arms (il "loro" pub dell'East End di Londra, teatro delle primissime esibizioni), e la strada si chiama "Acacia Avenue"; in alto a destra si vede Icaro che cade, a causa delle sue ali di cera (tratta da Flight Of Icarus, Pieces Of Mind, 1983). Varie scritte sui palazzi come Long Beach Arena, Ancient Mariner Seafood Restaurant, 23:58 (2 Minutes To Midnight), Rainbow (il locale che ospitò i concerti testimoniati dal Live at the Rainbow ora ristampato in formato DVD), Aces High Bar, Marquee club, Phantom Opera House. Nel cartello luminoso che scorre al centro della copertina, c'è scritto: Latest Result: West Ham-Arsenal 7-3 (Steve Harris da ragazzo giocava nel West Ham, e tuttora ne è un gran tifoso). Il nuovo tour (SomeWhere On Tour) vide esibizioni sempre più grandi, effetti speciali, luci e fuochi d'artificio.
Dopo due anni, nel 1988 arrivò Seventh Son Of A Seventh Son, che matura ciò che i Maiden avevano fatto con Somewhere in Time, secondo concept album, aggiungendo per la prima volta le tastiere, e aumentando l'influenza progressive. L'album tratta di un giovane profeta, con poteri appunto di chiaroveggenza, preso dal libro The Seventh Son di Orson Scott Card, il settimo figlio del settimo figlio: infatti secondo la legenda avrebbe avuto il potere di curare, della seconda vista, e sarebbe il prescelto come dice una strofa nella canzone Seventh Son Of A Seventh Son. Un altra canzone molto progressive e anche molto veloce e potente è Can I Play With Madness, che gli Iron avrebbero suonato in tutti i loro live seguenti.
Primi anni '90
Dopo un periodo di riposo, nel 1990 Adrian Smith uscì dalla band per intraprendere una nuova carriera solistica (pubblicherà il CD Silver and Gold sotto il nome di ASAP, Adrian Smith and Project), e subentrò il chitarrista Janick Gers, che già vantava collaborazioni con artisti come Ian Gillan.
Con la nuova formazione, il gruppo incise No Prayer For the Dying, un disco che, nonostante il successo nelle vendite, da critici e fan fu accusato di aver perso di spessore, vena creativa e tecnica rispetto alle uscite precedenti. Era effettivamente un album molto grezzo, che si distaccava nettamente dal recente passato della band. Ha probabilmente influito nelle scelte stilistiche del periodo l'abbandono di Smith, che aveva fortemente influenzato la svolta tastieristica dei due album precedenti. I brani di No Prayer For the Dying sono più corti e diretti di quelli di Seventh Son: basta pensare alla rockeggiante Holy Smoke o alla teatrale Bring Your Daughter To the Slaughter. Quest'ultimo è stato il primo singolo della band a raggiungere la vetta nelle chart inglesi. Lo stile canoro di Dickinson si fa più cattivo e aspro, alcuni dicono a causa del peggioramento della sua voce. Il tour di No Prayer For the Dying fu caratterizzato da scenografie volutamente più povere rispetto allo sfarzo dei tour precedenti: la band voleva dimostrare di essere capace di offrire uno spettacolo valido anche senza di esse.
Il successore di No Prayer For the Dying, Fear Of the Dark, uscì nel 1992. Fu il terzo album dei Maiden a raggiungere la vetta nelle charts inglesi, a causa soprattutto della conosciutissima title-track, punto fisso dei live della band negli anni successivi. Il sound dell'album non si discosta troppo dal precedente, pur facendosi più oscuro: le canzoni sono in media abbastanza corte. L'album è piuttosto vario, si va dalla serratissima opener Be Quick Or Be Dead, alla cadenzata Fear Is the Key, passando per la riflessiva Afraid To Shoot Strangers, uno dei punti più alti dell'opera, e dalla romantica Wasting Love, un raro esempio di canzone d'amore dei Maiden. La seconda metà dell'album è oggettivamente inferiore alla prima, e si notano alcuni riempitivi che appesantiscono un po' l'ascolto dell'album. In chiusura è posta la gemma del disco, Fear of the Dark probabilmente il pezzo più famoso fra quelli incisi da Harris e compagni. Il tour di Fear Of the Dark vede la band approdare ai festival più grandi, fra cui il Monsters Of Rock. Dalla data di Donington di quest'ultimo è tratto un live album, Live at Donington. Un altro tour, chiamato A Real Live Tour viene fatto nel 1993: da questo tour vengono tratti altri due live album, A Real Live One e A Real Dead One, recentemente riuniti in un doppio album (A Real Live Dead One).
The X-Factor,Virtual XI
Alla fine del tour Real Live Bruce Dickinson annuncia che vuole lasciare la band. La fonte di questa decisione è da cercare nell'unione di numerosi fattori: i dissidi con il bassista Steve Harris, la carriera solista di Bruce ostacolata dal tempo passato con i Maiden e una voglia del cantante di cimentarsi in qualcosa di diverso.
La band così fu nuovamente in cerca di un vocalist. Molti furono scartati perché Steve Harris pretendeva un cantante rigorosamente inglese: fra i bocciati troviamo anche Dougie White (che oggi canta per Yngwie Malmsteen). Ci sono molti aneddoti sulla scelta del nuovo cantante: pare che due qualità fondamentali fossero una sufficiente abilità nel calcio e riuscire a bere una pinta di birra. Alla fine, il prescelto fu Blaze Bayley, giovane voce dei Wolfsbane. Bayley aveva una voce profondamente diversa da quella di Bruce Dickinson, molto più bassa e rauca.
La nuova line-up sforna nel 1995 The X Factor, decimo album della band che segnò forse la prima (e unica) vera "grande svolta" nel loro sound, che divenne molto più cupo e intimista. Cause principali sono la produzione che sacrificava un po' la potenza delle chitarre (per la prima volta non era Martin Birch a produrre l'album), la voce di Blaze e i dissidi familiari di Harris, che dovette superare la morte del padre e la separazione dalla moglie. L'inizio dell'album già è un punto di rottura rispetto al passato: invece di un'opener veloce e diretta, tocca alla progressiva Sign of the Cross il compito di aprire le danze. È un pezzo molto complesso, difficile e solenne come il libro dal quale è stata tratta, Il nome della rosa. Le altre composizioni mantengono un tono quasi sommesso, sono rari i momenti pienamente metal nell'album.
Nel 1996 esce la raccolta Best of the Beast, in doppio album, che contiene anche il singolo inedito Virus.
Il successore di The X Factor, Virtual XI, esce nel 1998. L'album si discosta leggermente dal predecessore tornando ad essere abbastanza potente. La durata dei pezzi si allunga leggermente, ma nessun pezzo è realmente degno di nota, eccetto forse per la lunga The Clansman.
I tour di supporto a questi due album evidenziano l'evidente difficoltà di Bailey nel cantare i vecchi pezzi di Dickinson, complice un po' il peso psicologico che il vecchio cantante aveva. I fans abbandonavano la band, detestavano Bailey e gli imputavano colpe riguardo gli ultimi due album, a detta di molti poco riusciti. Si creano così i presupposti per una reunion con Bruce Dickinson, ben felice di riprendere il microfono della band dopo aver sfogato le sue voglie soliste. Dickinson lavorava con Adrian Smith nel suo gruppo da solista, e decide di portarselo dietro: il gruppo diviene così un sestetto, con ben tre chitarre.
Il rilancio
Nel 1999 i Maiden partirono per un nuovo tour di supporto al cd-videogioco Ed Hunter. Dopo il tour, era tempo di rimettersi al lavoro e sfornare un nuovo album. In breve tempo fu scritto e registrato Brave New World, uscito nel maggio 2000. L'album riprendeva la sottile vena progressive che era andata persa dopo Seventh Son of a Seventh Son, e la potenza che mancava da un bel po' di tempo. Ne risulta un album ben bilanciato, mai troppo agitato, che contiene pezzi come la diretta The Wicker Man o la potente Ghost of the Navigator. Un po' dimenticata nel tour la parte finale dell'album. Il tour successivo fu un trionfo, culminato nella fantastica performance al Rock in Rio di Rio de Janeiro davanti a più di 250.000 persone. Il concerto fu immortalato nel doppio live CD e DVD intitolato, appunto, Rock in Rio.
Vi furono poi un'altra pausa e un nuovo tour, Give Me Ed... Till I'm Dead, che proponeva ancora una scaletta incentrata sul passato della band, a celebrare il doppio DVD che conteneva tutti i videoclip registrati in 20 anni passati di carriera.
Il nuovo album, Dance of Death, è del 2003. L'album è più elaborato del precedente, sicuramente risultato da un periodo di composizione più dilatato ed articolato. I pezzi mantengono una certa varietà, pur presentando similitudini con i pezzi del predecessore. Complicata ed affascinante la title-track, una vera e propria danza della morte che, nei suoi 8 minuti di durata, sfoggia passaggi piuttosto arditi, cambi di tempo serrati come da tempo non si sentiva. Da segnalare la presenza della prima vera e propria ballad acustica del gruppo, Journeyman, suonata interamente con strumenti acustici e sinfonici: un vero e proprio inedito. Il tour, manco a dirlo, fu un successo superiore addirittura al precedente. In molti luoghi fu registrato un sold-out mesi prima del concerto: i Maiden sembrano avere sempre più successo man mano che passano gli anni. Dal concerto tenuto alla Westfallenhalle Arena di Dortmund, Germania, il 24 novembre 2003, venne tratto un altro CD e DVD live, chiamato Death on the Road, uscito nell'agosto 2005. Un altro concerto che riscosse un grandioso successo fu quello che si tenne nel South Wisconsin insieme ad altri due grandissimi gruppi heavy metal che ancor oggi riscuotono grande successo: i Moulin Rouge e gli WASP.
Verso la fine del 2004 venne messo sul mercato un DVD, The Early Days, dove c'è la storia del gruppo durante i primi quattro album; di supporto a questa uscita nel 2005, ci fu un tour apposito dove si esibirono su grandi palcoscenici, che riprendevano le scenografie dei tour dei primi quattro album. Il materiale suonato andava da Iron Maiden a Piece of Mind.
Nel 2005, per festeggiare i 25 anni dal primo album e i 30 dalla loro formazione, rilasciarono nuovamente il singolo Run To the Hills, contenente anche alcuni pezzi suonati nel concerto alla Brixton Academy nel 2002. Il ricavato fu devoluto in beneficienza ad associazioni per la ricerca sulla sclerosi multipla, che aveva colpito l'ex batterista Clive Burr.
Il 19 agosto dello stesso anno, i Maiden furono introdotti nel Guitar Center's Hollywood Rockfame dove, in una cerimonia pubblica, hanno lasciato le proprie impronte, proprio accanto ad altre celebrità come Eric Clapton, Lou Reed, Aerosmith, Van Halen, Carlos Santana ed altri grandi della musica, entrando così nella storia e lasciando un segno indelebile che venne a celebrare la carriera del gruppo.
Preceduto dal singolo The Reincarnation of Benjamin Breeg, nell'agosto del 2006 è uscito A Matter Of Life And Death, quattordicesima fatica in studio. L'album riprende le sonorità della canzone Paschendale dell'album precedente, assieme a un sempre più marcato elemento progressivo. La registrazione dell'album fu praticamente effettuata dal vivo, con la band che suonava nella stessa stanza tutta assieme.
L'album riscosse immediatamente un largo successo subito dopo la messa in vendita, il 25 agosto. Si parla di cifre esorbitanti per un gruppo heavy metal: in Finlandia il disco ha venduto 13.000 copie in pochissimo tempo, arrivando quasi a diventare disco d'oro; in Italia, in una sola settimana di vendita, ha raggiunto il primo posto in classifica. Il singolo ha raggiunto la prima posizione della classifica in più di 10 nazioni del mondo ed è entrato per la prima volta nella top ten americana degli album, nonostante non abbia avuto passagi radio e TV per via della lunghezza delle canzoni (la più lunga arriva a 9 minuti e 24 secondi). La band rimase così soddisfatta dell'album che decise, nel tour promozionale, di riproporlo interamente live, assieme ad altri 5 pezzi storici. Nonostante alcuni malumori, il tour si è rivelato un successone immenso, registrando sold-out a ripetizione.
Dopo la tournee, i Maiden si apprestano a ritornare in studio di registrazione per il loro nuovo album (il quindicesimo) Machine is live and never die!, che dovrebbe uscire per la fine del 2008, come già ha anticipato lo stesso leader Steve Harris, durante un'intervista rilasciata per MTV questo novembre.
Gli Iron Maiden saranno di nuovo in Italia per due date, saranno a Roma per un headliner stadium show allo Stadio Olimpico, il 20 giugno, affiancati da altri gruppi che per ora sono stati confermati solo i Motorhead; e poi saranno anche all'Heineken Jammin' Festival nella stessa giornata dei Slayer e Stone Sour e Venezia.
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